L’Italia che si sgretola sotto i nostri occhi altro non è che la fotografia di una sciagurata politica di tagli e omissioni nella difesa del territorio.
Da Sarno a Vicenza, da Borghetto Vara a Genova e Messina, Matera, Catanzaro, non si contano più i morti causati dalla bramosia di classi politiche e comitati d’affari che negli anni hanno costruito sui greti dei fiumi, disboscato montagne, costruito l’incostruibile li dove invece avremmo dovuto proteggere un territorio già geologicamente instabile. Omicidi colposi? No, questi sono assassinii, stragi volute delle quali in una società civile e giusta qualcuno dovrebbe risponderne penalmente e senza sconti.
Gli alluvionati di Sarno aspettano ancora gli aiuti promessi e mai arrivati da parte del Governo, cosi come quelli di Vicenza e sicuramente stessa sorte spetterà ai Genovesi e Messinesi delle ultime settimane.
Intanto il nuovo Governo del commercialista Monti sta lavorando per riportare il debito pubblico italiano nei parametri imposti dalla Comunità Europea, con l’innalzamento dell’IVA e nuove tasse che andranno ancora una volta a pescare nelle tasche dei più poveri, mentre nulla si muove nel capitolo patrimoniale, dove gli stessi PDL e Berlusconi hanno posto un pesante veto.
In val di Susa continuano i lavori di costruzione della TAV perforando la montagna e spendendo decine di miliardi di euro incuranti delle difficoltà economiche dell’Italia che sta letteralmente cadendo in pezzi sia come territorio che frana sia come servizi che oggi non vengono più assicurati.
Stessa cosa per il ponte di Messina, altra opera inutile che non sarà mai realizzata ma che serve per regalare decine di miliardi ai tecnici incaricati della progettazione, guarda caso tutti legati mani e piedi ai poteri forti, come legati agli stessi poteri sono i Pizzarotti e imprese varie incaricati della costruzione della TAV.
Parliamo spesso di mafia, Maroni ha letteralmente occupato negli anni scorsi i telegiornali di tutte le reti per pubblicizzare l’arresto di qualche illustre latitante, fumo negli occhi per nascondere la vera mafia, quella sotterranea e viscida che occupa le stanze dei bottoni, quella che paga e riceve tangenti milionarie per i grandi appalti o per le speculazioni sul prezzo dei carburanti, quella che deturpa e colpisce al cuore il nostro territorio, quella che inquina e scarica rifiuti tossici in discariche abusive i cui liquami finiscono nelle nostre falde acquifere, quella che ci impone governi di commercialisti e esattori delle tasse, quella che ha sulla coscienza in modo pesante non solo i morti delle ultime settimane, ma anche le centinaia che muoiono del cancro causato dai loro veleni.
Tonino Ditaranto
1 commento:
Tonino, ma mi ricordo di aver letto che a Messina e a Reggio Calabria ci sono ancora delle zone con le macerie e le case sgretolate del terremoto del 1908, dopo 103 anni!
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