sabato 11 giugno 2011

Caro Niki ti scrivo (lettera aperta a Niki Vendola)


Caro Niki ti scrivo!!!

Un sogno, un sogno come quello dei bambini che ad occhi aperti giocano spensierati nei prati o su un campo di calcio e immaginano di spiccare il volo verso una meta che se pur irraggiungibile  vedono li a portata di mano, pronta per essere raggiunta;
Un sogno, come quello che ad un punto della vita, quando tutto sembra perduto, ti fa immaginare il sentiero della speranza materializzarsi davanti al tuo cammino e tutto ti sembra più facile da percorrere pur essendo in salita,  non sei più solo ma hai tanti compagni di viaggio che percorrono il tuo stesso sentiero e con te cantano e gioiscono per la nuova luce che si affaccia all’orizzonte.
Un sogno che ti spinge nuovamente a credere che tutto sia possibile, che la pace possa finalmente sconfiggere la guerra, che l’abbondanza possa sostituire la fame, che la bellezza, quella a te tanto cara, si impadronisca dei cuori e sconfigga la bruttura di una cultura sempre più succube dell’individualismo e dell’egoismo che si è impadronito dell’umanità.
Ti ho seguito per tanti anni, perché avevamo questo sogno in comune, ti sentivo parlare e ripercorrevo i miei pensieri, quelli che di notte mi permettono di spiccare il volo e che anche se solo in un sogno mi fanno star bene e alimentano la speranza che possa esistere davvero un mondo migliore.
“Poi suona la sveglia e tutto svanisce, recita il testo di una mia canzone, come ogni bel sogno anche questo finisce, e per farti capire che il tuo sogno è irreale ti basta guardare il telegiornale”
Le amministrative di maggio sono state per me la sveglia da un sogno che rischiava di diventare un incubo.
Le tante belle parole che in questi anni ci siamo detto si sono tramutate in un mare di ipocrisie, Sconfiggere la “politica dei palazzi”  di colpo è diventata la “politica della sudditanza” costi quello che costi, la “democrazia  della base”  si è tramutata nei “diktat dei colonnelli”  e come nella “storia infinita”  la Principessa è stata rapita dal male e il nulla avanza e inghiotte tutte le creature dell’universo.
Quanta fantasia potresti dirmi e avresti ragione, ma in fondo non sei stato forse tu a coltivare in me e in tanti di noi la cultura della fantasia? E adesso che un mondo fantastico stava cominciando a realizzarsi intorno ai tuoi sogni, perché hai permesso agli uomini del nulla ( Ferrara, Frattoianni, Cento, Migliore) di rapirti e insieme a te impadronirsi anche dei nostri sogni?
Vedi Niki, i miei genitori, gente umile, braccianti della terra. mi hanno insegnato che vale molto più un sogno mai raggiunto e mantenere la propria dignità che perderla del tutto per raggiungere un sogno che non ci appartiene.
Ora tu pensi che un nuovo governo sia possibile trovando alleati che non appartengono al nostro modo di sognare, forse potrai avere anche ragione, può darsi ti aiutino a raggiungere il tuo obbiettivo, ma sei sicuro che quell’obbiettivo sia l’oggetto dei desideri dei tuoi e dei nostri sogni? Dei mie sicuramente no.
Io non sogno di sconfiggere il berlusconismo per sostituirlo con i comitati d’affari, io sogno di sconfiggere i comitati d’affari, di qualunque panni essi si vestano.
Sono stato tanti anni nel PCI e tanti ancora in Rifondazione, nonostante i tanti litigi e i continui disaccordi non era mai venuto meno il senso di appartenenza che ho sempre sentito sia col PCI che con Rifondazione,  ora che insieme a te ho cercato di costruire qualcosa di nostro, per la prima volta sento di non appartenere più a qualcosa che non sento mio.
Continuo a credere ne progetto di Chianciano, ma per quanto mi sforzi di farlo non trovo più nulla in SEL che mi riconduca a quel progetto, mi auguro di sbagliarmi e che tu o il partito in qualche modo mi spingiate a ricredermi, per il momento sento solo un forte senso di nausea e il soffocamento che mi prende alla gola.
Non so tu, ma io di sicuro voglio continuare a sognare e lo farò come sempre l’ho fatto, da persona completamente libera di poterlo fare senza che nessuno possa mai privarmi dei miei sogni.

Tonino Ditaranto

2 commenti:

Franco Bifani ha detto...

Tonino, prima o poi, come penso da decenni, anche se c'è poi chi mi definisce comeuno schifoso pessimista ed un bieco qualunquista, i politici sono come sabbie mobili,ti tiran giù, come cantava un tempo Battiato. Per politici intendo i politicanti di mestiere, quelli che usano e gestiscono il civismo per i proprii porci comodi, per arrivare a scalare il potere, accomodare il loro enorme culo su uno scranno e da lì puzzare e fare danni.Da millenni trattano, da lì, i loro simili come servi della gleba, come sudditi, loro, non come concittadini. La brava gente si trova in basso, non in alto; ma un giorno, chissà che, anche su questa terra, i primi non diverranno gli ultimi, e gli ultimi, finalmente, i primi.

Anonimo ha detto...

"I SOGNI CONTINUANO, ANCHE QUANDO SEMBRANO SVANIRE E PERDERSI ALL'ORIZZONTE"...