lunedì 6 giugno 2011

Garbi non sa dove stà di casa l'autocritica!!!

Il Giornale di Fidenza
 
news - politica
04/06/2011
Addio provincia "rossa"?
“È una sconfitta che brucia particolarmente”. Non usa mezzi termini Roberto Garbi, segretario provinciale del Partito Democratico, nel commentare il risultato delle elezioni di Salsomaggiore Terme, che ha visto trionfare il leghista Giovanni Carancini alla guida di una coalizione di centro-destra. Incassata questa batosta, per il maggior partito di opposizione è giunto il momento di leccarsi le ferite e, se possibile, ripartire da facce e programmi nuovi, con la consapevolezza di essere ormai minoranza in provincia.

Nonostante le vittorie ottenute dal centro-sinistra in tutta Italia e in particolare al Nord, a Salsomaggiore non siete riusciti a evitare la sconfitta. Quali sono i motivi di questa debacle?
Per come si era messo il primo turno, abbiamo fatto un mezzo miracolo. La nostra candidata Anna Rosa Ceriati ha recuperato metà del distacco e mi preme ringraziarla perché si è buttata in un’impresa impossibile. A mio modo di vedere il progetto non era sbagliato. L’idea che il Pd si facesse promotore di un moto che tendesse ad allargare la coalizione alla società civile è giusta. I problemi principali, però, sono stati il poco tempo avuto a disposizione e le solite malattie del centro-sinistra a cui siamo abituati in queste zone, vale a dire frammentazione, litigiosità e personalismi. Otto candidati, tredici liste per una città di circa 20mila abitanti sono stati una vera e propria “guerra civile”. A Carancini vanno i complimenti per il risultato ottenuto, ma a lui spetta il compito di ricostruire il tessuto sociale prima ancora di mettere in campo progetti e idee.



Alla luce di questo risultato, non ritiene che sia stato un errore strategico non ricandidare alcuni esponenti della giunta precedente, in particolare l’ex sindaco Massimo Tedeschi?
No, perché bastava girare per la città e ci si accorgeva del fatto che non godesse più della fiducia della gente. Tedeschi deve fare un esame di coscienza. Il candidato naturale sarebbe stato lui, ma i sondaggi parlavano chiaro. Volevamo aprire orizzonti nuovi e al Pd va l’onore di averci provato. Alla nostra sinistra, però, non hanno creduto al progetto, come dimostra la scelta di Rifondazione Comunista. Il fuoco amico ha evidentemente avvantaggiato il centro-destra. Emblematico è anche il caso di Sel, la cui candidata, nonostante l’apparentamento formale, non si è mai presentata nelle occasioni pubbliche, nemmeno alla serata conclusiva. Solo Comunisti Italiani e Idv hanno collaborato. A questo quadro vanno aggiunte le anomalie di Matteo Orlandi, che ha ottenuto un risultato lusinghiero ma oggi siede all’opposizione come noi e dell’Udc, che a livello nazionale si oppone alla Lega e al Pdl, mentre a livello locale li appoggia. Infine, il pessimo risultato della lista Salsomaggiore e Tabiano al centro, che è andata ampiamente sotto le aspettative.


Ora che il centro-destra ha conquistato anche la città termale, è definitivamente tramontato il mito della provincia “rossa”. Quali saranno le conseguenze di questo tsunami?
Innanzitutto mi preme sottolineare che quella di Salsomaggiore è stata una vittoria della Lega e non di Villani e del Pdl, come qualcuno vorrebbe far pensare. A due anni dalla vittoria del centro-destra a Fidenza e considerando che hanno in mano anche Soragna, San Secondo, Noceto e altri comuni, non possono più nascondersi. Sono maggioranza in questo territorio e vorrei che da parte loro ci fosse un governo, un progetto per queste zone. Con una battuta mi verrebbe da dire “Cantini se ci sei batti un colpo”. Adesso il centro-destra ha in mano la responsabilità di 90mila abitanti. Esiste un’idea di sviluppo economico, urbanistico, turistico? O vogliono semplicemente trasformare questa parte di provincia in una succursale di Parma?



E nel centro-sinistra, invece, cosa succederà?
Da parte nostra dobbiamo interrogarci su quali siano stati gli errori, essendo consapevoli del fatto che siamo stati noi a buttare via tutto. Infatti, dove ci siamo presentati divisi e abbiamo governato male siamo stati puniti. La mia proposta è quella di indire gli stati generali di Fidenza e del territorio circostante, coinvolgendo tutte le istanze politiche ed economiche, per mettere sul tavolo proposte per lo sviluppo, il lavoro e in generale il benessere della comunità. Infine, è necessario che la sinistra capisca che il fuoco amico contro il Pd non paga. O c’è un patriottismo dell’appartenenza a quest’area politica, oppure non si vince. Se ci disperdiamo e non formiamo un partito-comunità, siamo uguali agli altri.
Luigi Piscitelli
Questa l'intervista rilasciata da Roberto Garbi, segretario provinciale del PD, al Giornale di Fidenza.
Sembra veramente strano che il nostro Roberto delle colpe di tutti parla tranne che delle sue. 
Chissà avrà preso lezioni da Bernazzoli?
Vedi Roberto, in politica ci sta che una volta si perde e un'altra si vince, ma quando si collezionano sconfitte su sconfitte come hai fatto tu negli ultimi anni, a cominciare dalla tua Soragna fino ad arrivare a Salsomaggiore, passando per Fidenza, qualche problema si pone.
Ripercorrere i percorsi di Soragna e Fidenza, dei quali tu sei stato protagonista assoluto, non è il caso, meglio risparmiare ai lettori quelle pagine di cronaca già tristemente note, su Salsomaggiore invece, visto che ti affanni a cercare colpe altrui, vorrei ricordarti che la scelta della candidatura Ceriati, persona del massimo rispetto personale e professionale, ma con poca affinità alle pratiche della politica, è stata imposta da te (pardon volevo dire Bernazzoli) ad una settimana dalla presentazione delle liste elettorali, dopo che il PD aveva cambiato la bellezza di almeno dieci candidati sindaco. Non lamentarti se hai avuto poco tempo, il tempo lo avete sciupato inutilmente nelle vostre lotte intestine per la ricerca di una candidatura.
Personalmente ti avevo proposto un altro percorso, quello che prevedeva le primarie di coalizione, e chissà se come avvenuto a Milano, Napoli, Bologna e Torino, ora a Salso ci sarebbe stata una storia diversa.
Cercare di trovare giustificazioni sul mancato apparentamento di Rifondazione o sull'assenza alle iniziative della Francani, che ti ricordo era una candidata indipendente e non della sola SEL, o arrampicarsi sul percorso diverso scelto da Orlandi, non è da politici che tengono a fare una analisi seria di quello che è successo. Roberto, arrampicarsi sugli specchi non serve a nulla, occorre avere innanzitutto la capacità di guardarsi allo specchio e cercare di capire dove si è sbagliato. 
Un'altra persona al posto tuo avrebbe già rimesso il mandato da segretario, non fosse altro per correttezza nei confronti delli stessi iscritti al tuo partito, ma tu questo non lo ha fatto e sempre stando alle tue dichiarazioni non hai intenzione di farlo. 
Allora Roberto, non ti lamentare se Cantini avrà ragione anche questa volta nel dire che di colpi ve ne aspettano ancora tanti.

Tonino Ditaranto


2 commenti:

Anonimo ha detto...

"Chi è causa del suo mal, pianga se stesso" e lasci perdere il "fuoco amico" col quale non sarebbe cambiata di una virgola la situazione!! Quello che fa specie è il consapevole rifiuto di ammettere i propri errori, le proprie manchevolezze e, soprattutto, la presunzione di essere immune da colpe, nonostante palese incapacità e scarsa lungimiranza.
Un consiglio spassionato alla sinistra parmense: recarsi a Lourdes per richiesta miracolo, il 2012 è vicino, occhio!!

Anonimo ha detto...

Dal discorso alla direzione nazionale del PD di Pierluigi Bersani …..
Amministrative. Bersani è il primo a essere consapevole che le ultime amministrative sono state una lezione anche per il Pd. E annuncia “entro fine mese una direzione sul partito per mettersi all’altezza situazione. Abbiamo perso amministrazioni per le nostre frantumazioni. Questo non potrà più accadere. Dobbiamo avviare il percorso verso la conferenza sul partito che non sia burocratico, ma aperto e largamente partecipato che coinvolga il territorio, i circoli e la rete. Serve un partito più federale e più nazionale. E’ necessario il rapporto tra amministratori e gruppo dirigente, il ruolo dell’iscritto e il ruolo dell’elettore. Dobbiamo mettere in sicurezza le primarie. E rendere esigibili i codici etici”.
Raffaele Pizzati
PS
mobilitiamoci per apporre 4 SI ai quesiti referendari del 12-13 giugno