giovedì 2 giugno 2011

CAVALIERI ERRANTI E DAMIGELLE SERVENTI (di Franco Nardella)


 Da Franco Nardella si riceve e si pubblica


CAVALIERI
ERRANTI E DAMIGELLE SERVENTI

Ho atteso in “religioso silenzio”l'esito dei ballottaggi, augurandomi che Salso “si volesse bene”; così non è
stato. Non gioisco per la vittoria della destra (ci mancherebbe altro!), né, però, mi strappo i capelli (già pochi) per la sconfitta del centro-sinistra (spurio): era nei fatti, era scontata. “Tutto sbagliato, tutto da rifare”... tra 5 anni!
Il PD è il primo artefice di questo harakiri politico; i suoi dirigenti, vecchi e nuovi, i maggiori responsabili della vittoria della destra, ma non i soli.
La sconfitta elettorale, mai auspicabile, è possibile metabolizzarla, c'è un tempo per la rivincita; la sconfitta politica è sempre e comunque inescusabile, lascia un segno indelebile; i numeri sono impietosi, è possibile però modificarli; la cecità e la meschinità sono, invece, mali incurabili.Fuor di metafora.
La sconfitta elettorale di SEL a Salso è innegabile, ma non è addebitabile ad una sola persona, il circolo e la federazione sono ugualmente responsabili: il primo per le scelte condivise, la seconda per alcuni avalli e per le tante ingiustificabili assenze.
Il nocciolo della questione, però, non è riconducibile alla lista sbagliata o all'assenza programmata, non ai
caratteri delle persone o alle stupide ripicche, non alla penuria di mezzi o al mancato supporto. Questi ed altri elementi, ho imparato (mi hanno spiegato), sono ordinaria amministrazione nella vita di un
partito.
Ciò che risulta inaccettabile è la mancanza di progetto, la perdita d'identità, l'asservimento: il progetto di un'Italiamigliore, di certo, non poggia sulla negazione del nostro essere e sull'assoggettamento ad altrui posizioni e interessi; un Paese migliore non si costruisce con la ricerca del consenso “costi quel che costi”né
con la speranza di ricompense a futura memoria.
Mi domando:
1. Cosa si aspettava SEL dall'asservimento alle posizioni del PD?
2. Cosa aveva da spartire SEL con le cariatidi ex fascio o ex PDL?
3. Cosa aveva da guadagnare SEL dagli “inciuci”del PD con i partitini e le liste satelliti?
4. Che significato aveva un apparentamento a fronte di un patrimonio (!!) di ben 119 voti dopo la scelta di porsi in alternativa al PD?
Questo è far politica, sentenziava la coordinatrice provinciale!! Tanto valeva, dico io, non fondare SEL e rimanere a casa del “padrone”!! A maggior ragione se tutto questo far politica non è bastato a sconfiggere la destra.
Ma SEL non è il partito che deve “restituire una partecipazione democratica e dar forza e credibilità ad
un'idea di trasformazione, sia nei contenuti, che nelle pratiche” ?
Ma SEL non è il partito del “sogno”, del “cambiamento” e del “Paese migliore” ?
Mi devo esser perso qualcosa, se i “compagni” di viaggio sono i vari Cocconi, Ceriati, Gorreri, Franchi, Cupola, Fellini, etc., etc.
Se far politica è attività partitica finalizzata alla gestione del potere, se è espediente per raggiungere determinati fini personali o di gruppo, e non, come credo, ricerca della miglior condotta per realizzare il bene comune, allora io smetto di far politica: non sono avvezzo agli accomodamenti, ai ripieghi, agli espedienti. Non sono
entrato in SEL per vivere nella contraddizione e nell'ambiguità.
E' questione di dignità, pregio che manca a chi ha esultato per i risultati salsesi, palesando solo il livore a lungo sottaciuto; è questione di decoro, che non scade mai nell'inezia o peggio nella farsa.
Alla luce dei risultati e degli avvenimenti, un fraterno e disinteressato consiglio: si prenda esempio dal dimissionario Cocconi e si lasci il Partito nelle mani di forze giovani, fresche e soprattutto prive di quelle sedimentazioni mentali retaggio di vecchia politica; si emuli il fuoriuscito Ditaranto e si affidi il Partito a forze nuove, libere da impacci, pronte a coltivare il sogno di un Paese diverso e migliore.
Se così non sarà, il circolo di Fidenza si avvierà, quasi certamente, sulla strada dello scioglimento obbligato, non potendo più riconoscersi in un gruppo dirigente ormai lontano dalle istanze fondatrici del Partito. Poco male, si dirà, ma tant'è!!SEL, però, non è nata per essere la “casa protetta” delle terze e quarte linee alla
vana ricerca di impossibili rivalse; SEL non è nata per essere il partito dei cavalieri erranti e delle damigelle serventi.


Fidenza, 2 giugno

2011

Franco Nardella

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Difficile conciliare l'ideale espresso da Vendola con il modo di far politica della dirigenza provinciale di Sel, per me impossibile.
Gli idealisti sanno volare alto, non strisciano, non scodinzolano, non sputano nè veleno nè sentenze.
Chi vuol far camminare gli ideali di Sel sulle proprie gambe non cede a lusinghe nè è motivato da ambizioni personali ma, soprattutto oggi, si mette a disposizione di un grande progetto e sa lavorare con gli altri e per gli altri.
L'inadeguatezza della dirigenza provinciale di Sel è oggi sotto gli occhi di tutti. Ad una dirigenza politicamente imbarazzante si può chiedere solo una cosa: dimissioni immediate per non recare più danno ad un partito appena nato.
Non si accetta di strisciare quando si ha l'impulso di volare.


Simpatizzante deluso

Anonimo ha detto...

Non vedo come un simpatizzante, tanto meno di Fidenza, possa intervenire in questioni che riguardano il partito avendo informazioni parziali e manipolate, forse se sentisse l'altra campana così, per correttezza potrebbe anche pensare di esprimere un giudizio.
Sempre critica verso gli anonimi
Elisa Lavagetto

Anonimo ha detto...

La brezza soffia per tutti......copritevi bene.

Anonimo ha detto...

Mi preme rammentare a tutti, parti in causa in primis, che non mi sono autocandidata nè tantomeno ho fatto alcuna rottura creando una lista civica a mia immagine e somiglianza.
Fino al 23 marzo sono stata il candidato unitario dei partiti di sinistra, Sel, IdV e Federazione della Sinistra (PdCi e Rifondazione). Ovvero finchè le trattative con il PD sono state partecipate dal circolo Sel Terre Verdiane. Dopo lo sfumare della candidatura Del Fante per motivi interni al PD le trattative sono state condotte solo dai livelli Provinciali di Sel, Pdci (con l'aggiunta del Geom Ticchi), Idv (con l'aggiunta del sig. Mondelli) e PRC e si sono concretizzate nella candidatura di Andrea Fellini proposta da IdV e non condivisa da Sel e PRC.
Mai mi è arrivata notizia diretta di disconoscimento della mia candidatura da parte dei sottoscrittori del documento del 22 marzo. Ho solo trovato un attacco personale pretestuoso sulla stampa a cui è seguita un'opera capillare di diffamazione.
Noblesse oblige, cari signori (e voi che siete grandi politici di sinistra lo dovreste sapere bene), che ci si comporti con una maggiore responsabilità e con il rispetto dovuto a chi, fino al giorno prima, era da tutti portato in palmo di mano ed a cui "era necessario dare risalto per tanti motivi" come testualmente scritto dal collega candidato Fellini......
Comunque, per concludere, ho accettato di proseguire il cammino intrapreso con le rimanenti forze di sinistra, Sel e PRC che hanno portato avanti l'idea originaria mettendo a disposizione i loro simboli ( nella disponibilità del Coordinatore Provinciale e non dei circoli territoriali).
Il risultato è stato insoddisfacente per i partiti, un buon punto di partenza per la sottoscritta.
Non scenderò al livello cui vi siete abbassati da ormai due mesi anche a mezzo stampa, non è il mio modo di fare, per me la politica rimane ancora altro.
Ribadisco quindi ancora una volta la mia indipendenza dai partiti e mi impegno a tutelare i contenuti da me espressi ed il percorso da me seguito in campagna elettorale.
Cari "compagni" la mia dignità non è a Vostra disposizione, nè lo sarà mai.
Non sono nè sarò mai una marionetta nelle vostre mani.
Per questo non mi avrete mai come mi volete voi.

Elena Francani

Anonimo ha detto...

Cara Elisa, penso che ogni simpatizzante deluso sia un potenziale tesserato perso. A Fidenza così come a Salso le opportunità perse da Sel sono innumerevoli e la cosa mi duole perchè anche io ci ho creduto fino a metterci faccia e nome. Ritengo che le responsabilità vadano condivise come le gioie e le fatiche. E' a questo che fai riferimento quando parli di Estetica della sconfitta? Perchè in tal caso sono perfettamente daccordo:
C'è a sinistra un'etica e un'estetica della sconfitta e della bella morte, ti infilzano ma con la bandiera rossa che ti cade addosso come un sublime sipario: che palle!

Cordialmente

Elena Francani

Anonimo ha detto...

Cara Elena,
solo chi non vuol vedere (o è accecato dal proprio dio?!) può chiedere con superbia di ascoltare "l'altra campana". questa campana è una campana senza pendaglio, che vede la bassa parmense inesorabilmente consegnata alla destra, grazie all'inettitudine della dirigenza PD e dei comprimari di ventura (PDCI, SEL, IDV locali). Alzare lo sguardo oltre la pianura padana si vedono i casi Milano, Napoli, Cagliari senza tralasciare tante piccole realtà in Toscana e Piemonte dove la logica del compromesso al ribasso è stata abbandonata e si è tornati a vincere e a respirare aria pulita.
Povero SEL e povera sinistra di Parma: qui ancora si respira aria inquinata.

Anonimo ha detto...

Spettabile voceliberafidenza,
Sono un iscritto al Pd di Salsomaggiore e mi sto convincendo sempre più del come la gestione di questa campagna elettorale sia stato il viatico principale della vittoria del centrodestra.
Premesso che sono per le PRIMARIE VERE sempre, in questo caso di coalizione, vorrei esprimere il mio pensiero in merito alla candidatura Francani, mi permetto di constatare che effettivamente sulla carta ( la somma dei voti riportati dalle liste SEL RF IDV PDCI ) non si allontana dal 10% ipotizzato e sperato da Ditaranto; non solo, tutti noi sappiamo che una candidatura unitaria ( come era inizialmente prevista quella della Francani se non ho compreso male ) ottiene sempre più consensi della mera somma di liste con candidati diversi.
Questo lo dico non tanto per smentire o meno l'analisi della Lavagetto ma per cercare di capire se qui a Salsomaggiore si può iniziare un certo tipo di percorso unitario che coinvolga le forze sane della cittadina per vigilare e proporre in questa legislatura amministrativa e presentarsi poi alla prossima tornata elettorale per vincere. Concludo indirizzando alla signora Lavagetto una concetto di una cara amica, Adriana Faranda, ... è importante lo scopo che si vuol raggiungere, ma ancor più importante sono i compagni di viaggio con cui affronti il cammino per ranggiungerlo.
Raffaele Pizzati

Franco Bifani ha detto...

Per Elisa, da parte mia, di Beethoven ed anche di Alice: ma dove siamo, ai tempi del PCI anni '50, quando i dissidenti erano tacitati malamente? E poi, che vorresti dire con "tanto meno di Fidenza"? Che la povera cittadina è ripiena di idioti, senza lume della ragione e capacità di intendere e di volere? Tu di dove sei, "chi fuor li maggior tui?" Chi ti dice che le informazioni in possesso del Simpatizzante deluso siano parziali e manipolate? Inoltre, a furia di sentir campane, si finisce per diventare sordi e storditi, Elisa, spesso è sufficiente sentire il suono della propria coscienza e la melodia della propria ragione! Mi sono firmato, ti va bene così?

tm ha detto...

Caro Raffaele, mi trovi perfettamente d'accordo. Credo anche io sia arrivato il momento che ci si confronti seriamente partendo dall'analisi degli sbagli fatti, naturalmente anche i miei e i nostri, per cercare di costruire un percorso che possa portare davvero la sinistra salsese, ma anche dell'intera provincia a ritrovare quella coesione che spesso è messa in discussione da meri calcoli elettoralistici o di bottega.
Io sono pronto e tanti altri che conosco me lo chiedono da tempo, allora proviamoci e chissà che non si possa davvero lanciare quel seme che possa portare ai frutti sperati.
un abbraccio Tonino

Anonimo ha detto...

La brezza si sta trasformando in tramontana... copritevi meglio.

Anonimo ha detto...

The answer my friend, is blowing in the wind. The anser is blowing in the wind. Take care Elisa......

Anonimo ha detto...

The answer my friend, is blowing in the wind. The answer is blowing in the wind. Take care Elisa

Franco Bifani ha detto...

Infatti, Raffaele, quando si viaggia, quale che sia la meta, se i compagni di percorso ti fanno lo sgambetto, ti mettono il bastone fra le ruote o ti forano le gomme durante le soste, è molto difficile raggiungere qualsiasi traguardo prefisso.

Anonimo ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=0EBu4cddaBY

Elena ha detto...

Itaca non è un'isola, è la Patria di chi sa spostare ogni giorno il proprio orizzonte