domenica 5 giugno 2011

Che fine ha fatto?


CHE FINE HA FATTO IL DOCUMENTO CONTRO L'INCENERITORE DI PARMA APPROVATO AD OTTOBRE SCORSO DAL CONGRESSO PROVINCIALE DI SEL ORA CHE IL COMITATO GESTIONE CORRETTA RIFIUTI HA BISOGNO DAVVERO DI UNA MANO?

Per chi lo avesse dimenticato questo è il documento approvato


Documento approvato dal Congresso provinciale di Parma

INCENERIMENTO DEI RIFIUTI
UNICA SOLUZIONE O ALTERNATIVA AL BUONSENSO?
L’EMBLEMATICO CASO DELL’INCENERITORE DI PARMA:
UNA STRADA CHE GENERA PROFITTI PER POCHI, DANNI PER TUTTI E AFFOSSA IL CENTROSINISTRA.
Il percorso che ha portato all’avvio dei lavori di costruzione dell’inceneritore di Parma è un esempio emblematico di quella “cattiva politica” che sta allontanando i cittadini dalle istituzioni e dai partiti politici, soprattutto a Sinistra.
E’ lampante come questa decisione sia stata assunta a tavolino senza alcun percorso di condivisione pubblica e soprattutto senza ragionare in termini di alternative sostenibili da porre a confronto.
Il percorso di costruzione del PPGR provinciale venne preparato per dare risposta ad una fase prolungata e complicata di emergenza rifiuti conseguente alla chiusura dell'impianto di incenerimento del Cornocchio avvenuta nel 2002, con l' approvazione, va ricordato, di tutti i partiti e movimenti del territorio di allora.
Tutti i passaggi decisionali chiave però sono stati svolti in periodi dell’anno nei quali l’attenzione era bassa.
Il PPGR prevedeva che le osservazioni venissero svolte all’inizio dell’estate 2004, quando la gente pensa alle ferie e quando le nuove amministrazioni appena insediatesi dovevano ancora prendere pieno possesso dei loro compiti e ruoli. Il progetto di Enìa, depositato nell’autunno 2007, è stato inviato ai comuni e agli enti interessati dalla conferenza dei servizi, subito prima del Natale 2007, con la richiesta di osservarlo entro il gennaio 2008. La successiva Conferenza dei servizi si è svolta tra la fine di Luglio 2008 e la fine di Agosto 2008.
Questa non è democrazia, questa è scelta autoritaria della soluzione!
Sul piano pratico, la soluzione dell’incenerimento non è stata confrontata “ad armi pari” con altre soluzioni alternative sulle quali da almeno quattro anni si dibatte.
Come SEL Parma riteniamo che il percorso decisionale dell’inceneritore sia stato fortemente influenzato dai potentati economici che governano la multiservice Enìa, ora diventata Iren. Enìa si è sostituita alle istituzioni che hanno fatto loro la “sua” soluzione.
SEL come soggetto politico non ha responsabilità; tuttavia non può ignorare il problema. Molti di noi c’erano anche prima e militavano in altre forze politiche, sentiamo il dovere di esprimerci sulla questione e sentiamo forte la responsabilità di ricercare ancora la sostenibilità di una soluzione alternativa.
E’ troppo grosso il dubbio che la soluzione ci fosse, ma che non sia stata perseguita per garantire i profitti di pochi. Non dimentichiamo che Enìa ed Iride sono società a capitale misto, quotate in borse, i cui profitti dipendono dalla remuneratività delle scelte impiantistiche. E ricordiamo anche come parte di questi profitti finiscano in società con sede legale in paradisi fiscali.
In un contesto come questo ed in presenza di novità normative intervenute sul piano legislativo e della trasformazione che ha caratterizzato la multiutility che sta costruendo e gestirà l'impianto (Iren),
proponiamo di portare con determinazione e convinzione il tema all’attenzione del Presidente della Regione per chiedere una MORATORIA DI SEI MESI nei quali effettuare una valutazione su scala regionale.
In Emilia-Romagna oggi sono già funzionanti 9 inceneritori (con 10 camini). E’ possibile che oggi non possano bastare? E’ possibile realizzare un piano che preveda da subito nessun nuovo inceneritore, attraverso:
  • il superamento del concetto di autonomia provinciale, mantenendo quello di autonomia regionale;
  • la riconversione e il ricalcolo degli impegni già assunti per l’inceneritore di Parma.
  • il potenziamento e l’estensione della raccolta differenziata domiciliare su tutto il territorio regionale, passando al famigliare ovunque sia possibile;
  • incentivi economici e sgravi fiscali alle aziende che si adoperano per il contenimento degli imballi e la riduzione dei rifiuti sostenuti con disincentivi a carico di tutte le altre;
  • l’attivazione su tutto il territorio di impianti di trattamento CDR ed estrusione;
  • il progressivo spegnimento entro vent’anni degli inceneritori esistenti.
La Regione e la Provincia hanno il compito morale e politico di svolgere seriamente questo approfondimento senza subire pressioni dai potentati economici e ridimensionando Iren ed Hera a quello che devono essere: società di servizi ai cittadini e non soggetti che lucrano sulle scelte delle istituzioni.
Chiediamo che il Presidente Errani si apra ai cittadini, perché è giusto, perché è doveroso, perché siamo di sinistra, perché altrimenti i cittadini ci manderanno a casa!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Tonino che domande stupide ti fai, dovresti saperlo bene che ai tempi del Congresso Provinciale di SEL c'era un'altra classe dirigente e che l'attuale è troppo compromessa con Bernazzoli per poter essere d'aiuto al C.G.C.R.
Massimo

Anonimo ha detto...

E si che anni d'esperienza ne hai...

Non pensare di trovare qualche cosa di buono nella attaule dirigenza proviniciale di SEL.

Sono le persone che rendono grande un progetto indipendentemente dal suo valore, io l'ho imparato con 22 anni di militanza in un partito e sai quale.
Ciao Tonino, nonostante tutto io non mollerò mai e... penso nemmeno tu!

A presto

Giovanni