giovedì 3 gennaio 2013

Cambiare si può continua a perdere pezzi pregiati



  • Qui di seguito il messaggio che Paul Ginsborg ha inviato ai promotori di "Cambiare si può" e ad i compagni di Alba. Lo ringraziamo comunque per il suo impegno e per le sue parole franche e sincere.

    «Carissime amiche e carissimi amici,

    Ho voluto aspettare qualche giorno primo di intervenire per riflettere un po’ su quello che è accaduto. Devo prima di tutto ringraziare Chiara Sasso (che ha scritto un pezzo memorabile che merita un posto d’onore in qualsiasi antologia degli scritti della società civile), ma anche Marco Revelli e Livio Pepino per tutto quello che hanno fatto in questi giorni. Hanno rappresentato benissimo i nostri desideri, le nostre richieste e i nostri sogni.

    Più che rifletto, più sono convinto che non è successo nulla di particolarmente grave. Abbiamo voluto provare – noi di ALBA ma anche tante altre e altri – a dar vita a una lista di cittadinanza politica (Cambiare si può). Sapevamo già in partenza le enormi difficoltà di un’impresa simile – pochissimo il tempo, zero i soldi, poco il capitale umano, l’unico vero leader della società civile, Maurizio Landini, indisponibile per ragioni più che legittimi. Che sorpresa - è andato male.

    Le ragioni sono tante e un giorno, quando i spiriti bollenti si calmeranno, forse si potrebbe abbozzare una piccola storia di questo tentativo. Ma adesso le priorità sono altre. 60% di coloro che hanno votato nel referendum di Cambiare si può hanno espresso il desiderio di continuare nella trattativa con Ingroia.

    Lascio a parte la strana composizione dell’elettorato del referendum e l’improvvisa e massiccia presenza di Rifondazione comunista in quello che doveva essere per definizione un appello e una lista non-partitici (almeno io l’avevo capito così, ma forse sbagliavo). Non ha importanza. È del tutto evidente che i rappresentanti del ‘SI’ devono andare avanti e in tutta fretta, rivedere Antonio Ingroia e fare il loro meglio per creare una lista più decente possibile.

    Io voterei quella lista e consiglierò di votarla (per quanto valga la mia opinione). Ma lo farò con la piena consapevolezza che non è la cosa per cui mi sono battuto in questi mesi. Non ho nulla contro coloro che vogliono continuare con Cambiare si può. Ci mancherebbe altro. Ma non mi riconosco più in quel progetto e insieme a me penso la maggioranza dei promotori della lista stessa. Alla luce di quest’ultima constatazione, mi permetto di fare un solo suggerimento – forse per chiarezza sarebbe meglio scegliere un nome diverso da ‘cambiare si può’, per segnalare una nuova partenza. Ma questo non dipende più da me.

    In ogni caso lavoreremo insieme. E col tempo questo passaggio, che oggi sembra una sconfitta amara, può rivelarsi tutt’altra cosa.

    Adesso sento l’urgenza politica di riprendere al più presto possibile il lavoro di ALBA sul territorio, nelle lotte anti-liberiste e nel regno delle idee, e mi trovo in piena consonanza con il messaggio mandato in giro qualche giorno fa da Simona Repole di Livorno.

    Un abbraccio forte per il nuovo anno da Paul»

2 commenti:

Ambrogio ha detto...

Quindi il motto "turiamoci il naso e votiamo ..." vale ancora ed è applicabile anche nei riguardi di formazioni diverse dalla DC?

tm ha detto...

Questa volta anche volendo io non potrei in alcun caso turarmi il naso.Il fetore è cosi forte che entrerebbe persino dalle orecchie